IL CROCIFISSO DI NINO PISANO
Il Crocifisso di Nino Pisano
Il Crocifisso di Nino Pisano è stato collocato dopo il recente restauro a cura della Soprintendenza di Pisa, nella cappella che un tempo fungeva da battistero della pieve, nella navata destra. La scultura è incastonata in un severo tempietto rinascimentale in legno scuro.
Questa piccolissima immagine, di circa 30 cm di altezza, si pone nella tarda attività di Nino ed è rimasta sconosciuta alla critica fino a pochi anni fa. I tratti del volto e dei capelli dorati, come anche il perizoma, sono espressi in un intaglio assai definito e prezioso, stemperando così la profonda drammaticità del soggetto in una ricerca di raffinate armonie formali. Per la fisionomia del volto, analogo ad altre opere pisane di Nino (gli angeli del sepolcro Scherlatti del 1363 o la Madonna della cuspide orientale della chiesa della Spina), è possibile far risalire questo piccolo gioiello al volgere del decennio aureo dell´attività matura di Nino Pisano, quindi alla fine degli anni sessanta del Trecento, quando lo scultore sembra ormai essere definitivamente lontano dalle più solide proporzioni e dai modi più saldamente classici delle figure del padre Andrea. Una medesima soluzione compositiva della postura del corpo e dell´abbandonarsi della testa era già stata adottata da Nino nel Crocifisso del Camposanto monumentale, oggi nella chiesa di San Michele in Borgo a Pisa, negli anni sessanta del Trecento.
L´immagine era oggetto un tempo di un culto speciale, il 3 maggio di ogni anno, festa dell´Invenzione della Santa Croce.
Realizzato a cura dell´Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici
FONTI
Mariagiulia Burrosi (a cura), Sacre Passioni - Scultura lignea a Pisa dal XII al XV secolo - Milano, 2000.
Roberto Paolo Ciardi (a cura), Visibile pregare - Arte sacra nella diocesi di San Miniato (I) - Pisa, 2000.
Scultura lignea pisana - Percorsi nel territorio tra Medioevo e Rinascimento - Milano, 2001.
Fabrizio Mandolini (a cura), Cigoli e la Madonna Madre dei Bimbi - San Miniato, 2002.
Questa piccolissima immagine, di circa 30 cm di altezza, si pone nella tarda attività di Nino ed è rimasta sconosciuta alla critica fino a pochi anni fa. I tratti del volto e dei capelli dorati, come anche il perizoma, sono espressi in un intaglio assai definito e prezioso, stemperando così la profonda drammaticità del soggetto in una ricerca di raffinate armonie formali. Per la fisionomia del volto, analogo ad altre opere pisane di Nino (gli angeli del sepolcro Scherlatti del 1363 o la Madonna della cuspide orientale della chiesa della Spina), è possibile far risalire questo piccolo gioiello al volgere del decennio aureo dell´attività matura di Nino Pisano, quindi alla fine degli anni sessanta del Trecento, quando lo scultore sembra ormai essere definitivamente lontano dalle più solide proporzioni e dai modi più saldamente classici delle figure del padre Andrea. Una medesima soluzione compositiva della postura del corpo e dell´abbandonarsi della testa era già stata adottata da Nino nel Crocifisso del Camposanto monumentale, oggi nella chiesa di San Michele in Borgo a Pisa, negli anni sessanta del Trecento.
L´immagine era oggetto un tempo di un culto speciale, il 3 maggio di ogni anno, festa dell´Invenzione della Santa Croce.
Realizzato a cura dell´Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici
FONTI
Mariagiulia Burrosi (a cura), Sacre Passioni - Scultura lignea a Pisa dal XII al XV secolo - Milano, 2000.
Roberto Paolo Ciardi (a cura), Visibile pregare - Arte sacra nella diocesi di San Miniato (I) - Pisa, 2000.
Scultura lignea pisana - Percorsi nel territorio tra Medioevo e Rinascimento - Milano, 2001.
Fabrizio Mandolini (a cura), Cigoli e la Madonna Madre dei Bimbi - San Miniato, 2002.